Professione Chief Happiness Officer: “Il mio lavoro? La manager della felicità”

Articolo scritto per Italia Che Cambia

Se anche voi storcete il naso di fronte all’abuso di inglesismi, vi capisco: lo faccio anch’io. Eppure noi puristi dobbiamo metterci l’anima in pace: termini come Chief Executive Officer, Chief Financial Officer e Chief Technology Officer hanno ormai dilagato negli organigrammi aziendali, soppiantando progressivamente le vecchie figure come l’amministratore delegato, il direttore finanziario o il responsabile della tecnologia.

Ma, sbirciando con attenzione tra i quadri dirigenti di qualche organizzazione particolarmente all’avanguardia, potrebbe addirittura capitarvi di scorgere un ruolo ancora più misterioso degli altri: il Chief Happiness Officer – di cui abbiamo già parlato qualche tempo fa qui. Visto che ci piace l’italiano non temete, abbiamo pure la traduzione: manager della felicità. E qui il naso storto si trasforma in una smorfia sbalordita: ma come, ci sono imprenditori disposti a pagare qualcuno perché si occupi del benessere all’interno delle proprie società?

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