Perché la resilienza non basta più ad affrontare il coronavirus

Il concetto di resilienza è di moda in questi anni. Ma in questo momento dobbiamo scoprirne uno ancora più forte: quello di trascendenza

Resilienza al coronavirus
Resilienza al coronavirus (Foto di cottonbro da Pexels)

In questi anni è divenuto di gran moda il termine di resilienza. In fisica e in ingegneria, un materiale si definisce resiliente se, quando subisce un urto, si deforma, assorbe l’energia, non si rompe ma alla fine torna all’aspetto originario. Gli psicologi hanno adattato questo concetto anche agli esseri umani: nel nostro caso, gli urti che subiamo sono gli eventi traumatici o i periodi di difficoltà, e la nostra resilienza sta nella capacità di affrontarli e superarli ritornando al nostro stato di partenza.

Sicuramente la dote di far fronte ad una crisi e di riuscire a resistere, a sopravvivere, è una risorsa importante. Ma se, una volta passata la tempesta, riprendiamo a vivere esattamente come prima, significa che abbiamo sprecato un’occasione preziosa. Che non siamo stati in grado di apprendere la lezione che si nascondeva dietro a quella sfida che abbiamo incontrato.

Oltre la resilienza

La vita non accade semplicemente a noi, ma accade per noi. Le circostanze avverse sono progettate per renderci più grandi, più forti, più saggi. Non sono degli ostacoli che interrompono il nostro percorso di crescita personale, ma al contrario ne fanno parte integrante. Per riuscire a cogliere la chance di sviluppo che ci è offerta da qualsiasi problema, però, bisogna allenare non tanto la resilienza, quanto un’altra capacità ancora più positiva: la trascendenza.

Vi racconto un esempio illustre di trascendenza. Un uomo che è fallito due volte come uomo d’affari, ha visto morire la donna che amava, è stato vittima di un crollo psicologico, si è buttato in politica ed è stato bocciato per sette volte alle elezioni. Il più grande perdente della storia, verrebbe da pensare. Ecco, sappiate che questo perdente, a sessant’anni suonati, è riuscito a farsi eleggere presidente degli Stati Uniti d’America. Si chiamava Abraham Lincoln. Un uomo che è riuscito a trasformare le esperienze dolorose della sua vita in straordinarie opportunità di miglioramento.

Siamo capaci di affrontare le crisi

Questo vale a livello individuale, tanto quanto a livello collettivo. La trascendenza è una capacità che l’umanità, nel suo complesso, ha allenato molto più di quanto si creda, nel corso della sua storia. La crisi del coronavirus, che stiamo affrontando in questo periodo, non è certamente la prima e purtroppo non sarà l’ultima che noi stessi e le persone che ci stanno intorno saremo chiamati ad affrontare. Eppure anche stavolta la supereremo e ripartiremo.

Ma coloro che sapranno ripartire con più slancio saranno proprio quelli che si faranno trovare pronti, ovvero quelli che si saranno preparati al meglio durante questo periodo di quarantena. Questo è il tuo tempo perfetto per fare pratica e allenarti ad esercitare la trascendenza.

È il momento di allenarsi

Per imparare le lezioni dei tuoi fallimenti, assumendoti le tue responsabilità e non dando la colpa agli altri, alla società, alla politica, all’economia. Per capire quello che puoi fare meglio, aumentare le tue competenze e migliorare le tue strategie. Per prendere consapevolezza della tua forza e prepararti ad agire alla grande.

Ricordati che le persone di successo non sono semplicemente fortunate, bensì sanno cogliere le opportunità che si presentano loro. Anche e soprattutto dai momenti di crisi. Sono le persone più trascendenti.

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