Due regole pratiche per star meglio (con il corpo e la mente) in quarantena

Mantenere uno stile di vita sano e guardare film divertenti sono due consigli apparentemente banali, ma molto potenti per risollevare le nostre emozioni

Stile di vita (Foto di Nathan Cowley da Pexels)

Sul rapporto tra i nostri pensieri e la nostra salute esiste ormai una letteratura scientifica più che consolidata. Già da decenni si è studiato il modo in cui lo stress e le tensioni psicologiche possono farci ammalare (le famose malattie psicosomatiche) e, più di recente, si è dimostrato anche l’effetto opposto, ovvero che una mentalità favorevole possa contribuire significativamente alla guarigione, persino da mali molto gravi.

Ma il rapporto tra la nostra mente e il nostro corpo è perfettamente biunivoco, dunque questo legame agisce anche nel senso contrario. In altre parole, il nostro benessere fisico produce direttamente uno stato emotivo più positivo. Questo dato è particolarmente importante da tenere a mente in periodi delicati come questo della quarantena, perché essendo costretti a rimanere in casa e a non uscire si può tendere a lasciarsi andare e a prenderci meno cura di noi stessi.

1. Mantenere uno stile di vita sano

Invece è proprio in questi momenti che è ancora più importante mantenere uno stile di vita regolare: dormire a sufficienza, mangiare in modo sano, non trascurare l’esercizio fisico e bere acqua con costanza. Queste abitudini sono fondamentali, non soltanto perché mantengono il nostro corpo in un buon funzionamento, ma appunto perché ci aiutano a non cadere preda delle emozioni avverse.

Lo stesso effetto lo producono anche per tutti gli altri elementi della nostra fisiologia: dalla postura al respiro, dallo sguardo al tono di voce. Una persona depressa, ad esempio, tende a tenere la testa bassa, a guardare in basso, a fare respiri poco profondi, a parlare con voce fievole. Al contrario, se alziamo le spalle e gonfiamo il petto, teniamo lo sguardo dritto di fronte a noi, facciamo ampi respiri e parliamo con voce netta e decisa, automaticamente il nostro corpo modificherà i suoi processi biochimici e influirà anche sul cervello, inviandogli un messaggio di serenità e fiducia in noi stessi.

2. Guardare film che ci fanno ridere

Non ce ne dimentichiamo, in questi giorni in cui rischiamo di sentirci spesso spaventati o abbattuti: semplicemente variando il nostro atteggiamento fisico possiamo modificare in modo molto potente anche le nostre emozioni. Perfino le nostre semplici espressioni facciali possono farci sentire più tristi o più felici. Non è vero solamente che sorridiamo o ridiamo quando siamo di buonumore ma, come hanno dimostrato diversi studi nell’ultimo secolo, è altrettanto vero che fare un sorriso o una risata avvia un processo biologico che ci fa sentire meglio.

Già nel 1907 il medico francese Israel Wanbaum aveva avanzato questa ipotesi, poi verificata negli anni ’80 dal professor Paul Ekman, docente di psichiatria all’università della California di San Francisco: “Sappiamo che un uomo in preda ad un’emozione lo rivela con l’espressione del volto”, dichiarò al Los Angeles Times il dottor Ekman, “ma adesso abbiamo constatato anche che accade il contrario, ovvero che si diventa l’espressione facciale che si assume. Se uno ride pur soffrendo, dentro di sé non avverte sofferenza; se in volto si mostra dolore, dentro si prova dolore”.

Il motivo è che i nostri muscoli facciali, che sono circa un’ottantina, agiscono come dei lacci emostatici sui vasi sanguigni che portano il sangue al cervello, modificando a seconda della loro posizione l’afflusso di sangue, quindi l’ossigenazione e indirettamente anche lo stesso funzionamento della nostra mente. Insomma, se in periodi come questo vi sentite particolarmente stressati o tristi, non dimenticatevi per nessuna ragione al mondo di ridere. Anzi, fate di tutto per ridere il più spesso possibile: guardate serie tv, programmi o film, leggete libri o telefonate ad amici che vi fanno divertire.

La potenza dell’effetto di queste risate, anche forzate, sul vostro stato psicofisico complessivo vi sbalordirà. Non ci credete? Leggete la storia del giornalista Norman Cousins, che ha raccontato la sua esperienza nel libro “La volontà di guarire: anatomia di una malattia”. Nel 1960 si ammalò di spondilite anchilosante, male che lo costringeva a letto e dal quale uno dei medici presso cui era in cura gli diede il 5% di probabilità di guarire. Invece, riuscì a tornare ad una vita normale e a condurla per altri trent’anni, facendo ricorso tra i suoi vari strumenti alternativi di guarigione soprattutto al riso, che suscitava guardando continuamente i film dei fratelli Marx.

Insomma, per riassumere: mantenere uno stile di vita sano e ricordarsi di guardare film divertenti. Due regole pratiche da seguire per alleggerire il nostro periodo di quarantena da coronavirus, e risollevare anche il nostro stato emotivo.

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